Processo agricolo e processo comunicativo
Il report considera come digitalmente rilevanti due tipologie di innovazioni, quelle relative ai processi produttivi e quelle attinenti ai processi comunicativi.
In termini di processo, diverse le innovazioni di processo censite dalla ricerca, come la copertura 5 G di monitoraggio, i sensori volumetrici e i sensori di controllo dei parassiti e di altri parametri, l’acqua purificata tramite raggi UV, i droni per la raccolta della frutta, irrigazione, controllo delle colture, le telecamere infrarossi, le stazioni meteorologiche, le operatrici meccatroniche, i sistemi digitali di stoccaggio e di magazzino, impianti di sicurezza e videosorveglianza, gli scanner a tappeto per rilevare calibro, il colore ed eventuali difetti del frutto, la blockchain, eCommerce, ecc. La ricerca mostra una agricoltura campana proiettata verso innovazioni digitali, all’insegna del cambio generazionale, della sostenibilità e della razionalizzazione di risorse scarse come l’acqua e l’energia.
Sul versante comunicativo, dai dati in nostro possesso, emerge come decisamente positivo, la diffusione degli e-commerce. Sono circa il 30% delle aziende monitorate ad avere uno shop online, con i due settori del vino (11%) e dell’olio (8%) che fanno da apripista su tutti gli altri, per la possibilità di vendere online prodotti che hanno una shelf-life superiore, oltre che per una forte attenzione che questi due elementi hanno sulla tavola degli italiani nonché nella piramide della dieta mediterranea.
I dati sono certamente interessanti rispetto all’affermarsi di nuovi trend che mostrano alcune direzioni precise. Il crescente numero di aziende che sfruttano in modo intensivo sia i social network che i siti internet (54% del campione). La presenza di storytelling diffuso e di qualità in alcuni settori e territori cruciali come la produzione vinicola beneventana (96%) e napoletana (86%), il caseario casertano (96%) e quello salernitano e beneventano (entrambi all’80%), l’olio casertano (88%).
Meno brillante la gestione professionale dei social network che rappresentano ancora un terreno di forte sperimentazione da parte delle aziende agricole campane. Il vino fa ancora una volta da battistrada con un rassicurante 20% delle aziende che hanno un’impostazione ispirata a criteri di gestione professionalizzati, seguiti dal settore caseario (15%) e con l’olio che perde qualche posizione (10%). E anche su Instagram molto interessanti si presentano le performance della provincia di Caserta nel settore dei frantoi, con il 40% delle aziende che sono in grado di gestire le pagine in modo professionale; stesso dicasi per il caseario salernitano che gestisce Instagram in modo professionale nel 37% dei casi.